Solo l’amore conta: omaggio di Nicola Costa a Pier Paolo Pasolini

Posted by on Nov 7th, 2023 and filed under News, Recensioni, Spettacolo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto. Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L’anima non cresce più…”

Quattro repliche, altrettanti soldout, per un caleidoscopio di emozioni che raccontare con semplici parole diviene compito arduo persino per la più squisita e forbita tra le penne; difficilissimo contenere in un qualsivoglia articolo il dono prezioso che Nicola Costa ha fatto, e continua a fare, ad un pubblico sempre più innamorato di questa magnifica, magica e sempre rinnovata, performance teatrale.

Il Pasolini di Nicola Costa non è il Pasolini che siamo abituati a vedere da decenni, che ci hanno consegnato in questi anni bui ed enigmatici, intrisi di mistero e pieni di interrogativi irrisolti legati alla sua tragica dipartita.

Quello che è stato magistralmente rappresentato è il Pasolini autentico, umanamente accessibile e comprensibile, l’uomo emerso dopo un lavoro certosino ed una immensa ricerca, operata dal drammaturgo appassionato che è Nicola Costa.

Lui ha saputo cogliere il travaglio geniale, a tratti esageratamente scomodo, di chi certamente possiamo definire un profeta letterario, uno tra i maggiori intellettuali italiani del Novecento.

“Ho voluto raccontare il Pasolini che ho riscoperto attraverso uno studio lungo ed articolato in cui ho riletto molte delle sue opere, rivisto i suoi film, ascoltato interviste e testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato – spiega Nicola Costa- un Pasolini che è emerso in modo nitido, e che ancora oggi è possibile raccontare senza separarlo dell’aspetto intellettuale, poetico, di contestazione e di scomodità che la sua forte personalità inevitabilmente determinava».

In scena nei giorni scorsi, alla Sala Di Martino, Nicola Costa e Alice Ferlito, per una produzione Fabbricateatro, con uno spettacolo dal sapore catartico che ha coinvolto il pubblico in un turbinio di emozioni e sentimenti, dai tratti magici e al tempo stesso densi di amare riflessioni.

La chiave di lettura di tanto splendore va ricercata nell’empatia, nella capacità indiscussa dell’attore catanese di legare ai due capi di un filo invisibile attori e spettatori, inconsapevolmente coinvolti in uno scambio di suggestioni più unico che raro, che produce solo bellezza e autenticità.

Tanti i riferimenti autobiografici legati al periodo dell’adolescenza e della maturità dell’artista friulano che Costa ha scelto di sintetizzare e rappresentare, indagando in modo intimamente profondo il legame indissolubile che lo univa alla madre Susanna e l’altrettanto emblematica distanza che si configurava nel rapporto con il padre; non sono mancati i rilievi legati a Valle Giulia, alla strage di Piazza Fontana, alla ballata delle madri e del suicidio ma, soprattutto, all’amore, unico ed indissolubile perno attorno al quale ruotava tutta l’opera pasoliniana.

La pièce, che ormai da anni è sempre accompagnata da unanimi consensi di pubblico e critica, pure in questa occasione si è rivelata geniale e perfetta, carica di messaggi diretti ai cuori e alle anime di quanti ne hanno saputo cogliere tutta la potenza interpretativa; magnifica ed impeccabile l’esecuzione del poliedrico Nicola Costa, che ci ha regalato anche in questa occasione un Pasolini che difficilmente potrà essere rimosso dalla memoria, e straordinaria la presenza scenica ed interpretativa della superba Alice Ferlito.

Meticolosa poi la dedizione di Tiziana D’Agosta e Francesco Di Bella, assistenza alla regia, fonica e luci, che hanno operato con grande attenzione per la perfetta riuscita dell’evento.

E che per l’ennesima volta l’onda d’urto scaturita dal lavoro sublime di Costa sia arrivata, potente ed esplosiva, lo attestano le innumerevoli manifestazioni di affetto, i lunghi post di approvazione e le recensioni positive apparse sui social. Ne emerge una certezza inossidabile: il pubblico ama Nicola Costa e lui ricambia con tutto il sentire straordinario di cui è capace… e certe vibrazioni non si possono ignorare!

La mattina del 2 novembre 1975, sul litorale romano di Ostia, in un campo incolto in via dell’idroscalo, una donna scopriva il cadavere di un uomo. Era il corpo di Pier Paolo Pasolini.

L’illustre intellettuale è sepolto nel piccolo cimitero di Casarsa, nel suo mai dimenticato Friuli, ma la sua memoria non morirà mai fino a quando uomini eccelsi sapranno regalarne l’essenza intatta e inalterata, fino a quando anime profonde e pure, come quella di Nicola Costa, avranno fiato e passione per poterci ricordare che SOLO L’AMORE CONTA!

Linda Minnella

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