Il giardino dei ciliegi di A. Cechov regia di Nicola Alberto Orofino

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Associazione Città Teatro Teatro della Città

Giovedì 12 Ottobre ore 21
venerdì 13 Ottobre ore 21
sabato 14 Ottobre ore 21
domenica 15 Ottobre ore 18

C’è un vento fortissimo che soffia e rumoreggia fra i rami degli alberi che affollano il giardino del nostro passato. E’ un vento freddo, freddissimo. Porta cose nuove. E le cose nuove si sa, fanno sempre un sacco di paura.
Pianteremo un nuovo giardino, più bello di questo, un giorno lo vedrai, e allora capirai, e la gioia, una gioia serena, profonda scenderà nel tuo cuore come il sole nella sera
“Piantare un nuovo giardino”. E’ la giovane e inesperta Anja che lancia persuasioni e certezze, del tutto spaesata di fronte ad un futuro tutto da costruire.
Nostalgici giardini e venti di tramontana, terra e aria, passato e futuro, anciene règime e nuove dottrine, vecchi e giovani, aristocratici squattrinati e ex servi arricchiti si scontrano in questo capolavoro della letteratura teatrale di tutti i tempi. Sono conflitti che squarciano ferite e rianimano passioni, dolori, tormenti e sofferenze.
In un contesto siffatto si muovono in coro anime accumunate da una singolare brama di vita. E’ e deve essere pieno zeppo di vita questo giardino, frequentato com’è da uomini e donne (chiamarli personaggi e davvero troppo riduttivo) probabilmente consapevoli che questa sarà la loro ultima volta come membri di quella comunità. Questo rende la réunion che si narra rumorosa, agitata, frenetica,VIVA, appunto. Un’ultima volta per festeggiare un passato che va seppellito, un’ultima volta per celebrare il rito di passaggio verso un nuovo dai contorni piuttosto indefiniti.
Del resto IL GIARDINO DEI CILIEGI è il più potente e profetico manifesto di libertà, inteso come drammatico e lunghissimo percorso di liberazione che intende riflettere sul significato e le conseguenze della contemporaneità.  La perdita del “giardino” appartenente a Ljubov’ Andreevna e suo fratello Gaev, membri di una aristocrazia in completo declino, e governato con smisurata dedizione dalla dura e commovente Varja, rappresenta a ben vedere un’opportunità di reale cambiamento. Un nuovo mondo si affaccia: nasce la borghesia, viene abolito il sistema feudale, la rivoluzione è alle porte. Cechov respira questo fermento e lo trasmette all’umanità che inventa e racconta (mai come in quest’opera indimenticabile). E se le precedenti “tre sorelle” pur bramando l’avveniristica Mosca, non riuscivano a liberarsi della noiosa e grigia campagna russa, qui l’ironico bel “giardino” è destinato a trasformarsi in discutibili villette a schiera. Il cambiamento diventa un obbligo al quale è impossibile sottrarsi.  Impraticabile è qualunque possibilità di crogiolarsi in un passato nostalgico e vetusto.  I venti rivoluzionari cominciano a soffiare impetuosi.
In questa edizione abbiamo cercato di scrostare il testo e la messa in scena dai vetusti cechovismi che spesso appesantiscono questa drammaturgia. Il risultato è uno spettacolo che ha un andamento forse più dinamico e un gusto più mediterraneo rispetto ad altre gloriose edizioni.
Sul palco dodici anime donano pezzi del loro cuore. A loro va tutta la mia stima e gratitudine.

IL GIARDINO DEI CILIEGI di Anton Cechov
con Luana Toscano, Egle Doria, Francesco Bernava, Anita Indigeno, Daniele Bruno, Luigi Nicotra, Alice Sgroi, Carmela Silvia Sanfilippo, Lucia Portale, Giovanni Zuccarello Alberto Abbadessa  Vincenzo Ricca.
Scene e costumi Vincenzo la Mendola
assistente alla regia Gabriella Caltabiano
foto Santo D’olica
regia Nicola Alberto Orofino
Produzione Associazione Città Teatro Teatro della Città


Tel.: +39 095 447603

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