Manuela Filiberta di Savoiano

Posted by on Oct 29th, 2020 and filed under Narrativa, News. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Chi era la moglie di Paolo Nascara, eroe d’Etiopia e gerarca di mezza tacca, assurto agli onori del partito, avendo perso le palle durante una disgraziata azione di guerra?
Indubbiamente una donna di una certa rilevanza, che la sapeva lunga in materia di uomini e di potere, che senz’altro non mirava ad alte cariche nel partito, tra l’altro al tempo non previste. Tuttavia era una persona quadrata, che sapeva sfruttare le situazioni a suo vantaggio.
Manuela Filiberta di Savoiano, detta Berta, presunta nobildonna, di non certa aristocratica schiatta, oralmente tramandata in seno alla famiglia.

La signora Manuela Filiberta di Savoiano è una vera eroina di un periodo oscuro per l’Italia che, vittima della guerra e delle sue tristi conseguenze, ha saputo sollevarsi dallo stato di miseria morale in cui era precipitata, seguendo il suo istinto, per ergersi al ruolo di protagonista di una nuova vita, che è stata anche di guida per tutta la famiglia. Ha superato le difficoltà incontrate, ha commesso forse anche degli errori, ma alla fine è riuscita a dare un senso alla sua famiglia e a se stessa.
Pur condizionata dalla menomazione di un marito, dedito a fantasiosi ideali di eroismi che ha anteposto alla famiglia, non lo abbandona e pur sopportandone l’ingombrante presenza, non lo trascura del tutto restando fedele all’impegno di mutua assistenza assunto con il matrimonio.

Da questo punto di vista costituisce il prototipo della donna moderna, libera dei vecchi tabù, proiettata verso la conquista dei suoi ideali di libertà e parità con gli uomini. Riesce infine a raggiungere il successo da lei agognato, anche se, come sempre accade anche agli uomini, deve arrendersi al dolore e alle tristi evenienze della vita, calpestando dei principi morali fondamentali.

 Giuseppe Nasca, chiamato familiarmente Pippo, nasce a Catania il 2 Febbraio 1937 nel periodo “nero” dell’Italia, Frequenta le scuole dell’obbligo ed il Liceo Scientifico a Catania. Si iscrive nella facoltà d’ingegneria di Catania, ma superato il biennio propedeutico, abbandona gli studi per entrare nelle FFSS come capostazione. Attualmente in pensione, vive nell’isola amministrativa di Tremestieri Etneo.

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