I Tradimenti di Harold Pinter al Manzoni di Milano fino al 29 gennaio

Posted by on Jan 21st, 2017 and filed under Spettacolo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Ambra Angiolini, Francesco Scianna, Francesco Biscione, con la regia di Michele Placido portano in scena questa simpatica e divertente commedia di Pinter, scritta nel 1978 soprattutto per un pubblico italiano. La storia inizia dalla fine. Due ex amanti, una donna graziosa e sposata si incontra al Pub con un uomo, anche lui sposato, di cui è stata amante per circa otto anni. Entrambi si chiedono “come stai?” e “bene” e “tua moglie e tuo marito?” “bene. Ma dopo dialoghi molto formali, si viene a sapere che lei ha avuto un lungo colloquio la sera prima col marito e, poiché questi le ha confidato di avere una storia seria e di volere il divorzio, lei gli ha dovuto dire la verità, cioè che l’aveva tradito per anni con lui, il migliore amico e collaboratore del marito.
La scena seguente vede un colloquio surreale dell’amante, che si sente in colpa e vuole scusarsi col marito, ma questo gentleman, in modo molto tranquillo risponde “ma lo sapevo già da un pezzo… non ha importanza.”
E così, di scena in scena, si racconta tutta la storia, dal nascere dell’amore fra i due che, da amanti clandestini affittano una casa nei dintorni di Londra, per trovarsi di giorno, fino alla rottura, malinconica, ma necessaria.
E’ troppo complicato portare avanti due famiglie e anche il loro rapporto, tenendo conto anche del lavoro (lei ha una galleria d’arte, lui deve viaggiare spesso).
Alla protagonista il marito, ricco e importante serviva come sicurezza, l’amante
come passione. Ma nel raccontarsi e nel dialogare, la passione svanisce, si perde. E i fremiti dei primi tempi sono dimenticati. Il testo si può leggere anche come fallimento di un’utopia del’68: la liberazione sessuale, tanto desiderata non riesce a risolvere nessun problema, anzi ne crea altri.
Il tutto è molto inglese e per noi divertente: di fronte al tradimento non c’è la scenata tremenda, la gelosia, il risentimento. Tutto è come sfumato, molto educato, sottinteso. Qui sta la bravura degli attori che interpretano questa storia inglese, così bella e malinconica, (che da noi non potrebbe mai succedere in questo modo)ma è interessante e godibile.
serena accàscina

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