Fenice: una nuova realtà culturale a Catania

Posted by on Sep 28th, 2015 and filed under News, Recensioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Domenica 27 settembre 2015, in una piovosa serata d’inizio autunno catanese, apre a Catania la libreria “Fenice” di Alfredo Polizzano.

Alfredo precisa che non è una inaugurazione ma una apertura. L’augurio lo mettono i presenti con il loro farsi voce di un fermento culturale, che nonostante tutto, non vuole morire a Catania.

In una atmosfera calda gli scaffali, pieni di nuove edizioni della media editoria e di titoli e rare edizioni antiche, fanno da sfondo ad una rappresentazione teatrale.

Protagonisti alcuni componenti dell’associazione AltroQuando vestiti in stile SteamPunk (con vestiti ed accessori vintage “vittoriani”, a volte creati dai membri dalla stessa associazione)  che hanno assieme ai musicisti dell’Associazione Siculish hanno dato vita ad una rappresentazione spiritosa in sicul-english con la narrazione di varie gag sulla vita in America vista da una immaginaria bisnonna “Favola” che si trasferisce a “Broccolino” cento anni fa, nel 1915.

Siciliana per gli americani e americana per i siciliani si trova a vivere un mondo che è la contaminazione di due modi di vivere che lasciano la bisnonna “Favola” esaltata ed entusiasta.

A seguire un rinfresco per i presenti ha dato l’occasione di chiacchierare sulle tematiche trattate dalla libreria. Dalla possibilità di andare a reperire libri antichi per appassionati ed amatori, come anche di offrire la lettura di opere prodotte dall’humus di questa terra che prova a resistere alla barbarie asfaltatrice dello sfascismo culturale che ci vorrebbe tutti esseri privi di pensiero ma capaci solo di sostenere idee propinate da pubblicità e tv spazzatura.

L’apertura di una libreria, specialmente di questi tempi, necessita tutto l’incoraggiamento, la stima e l’appoggio della cittadinanza. Perché una libreria che apre è una luce che dà speranza che i nostri figli ed i figli dei loro figli non vivranno tra gente che considera più importante spendere dieci euro in un gratta e vinci piuttosto che investirli in un libro e nell’arricchimento culturale.

Perché il nostro futuro non sia in mano a giovani che hanno come maggiore preoccupazione quella di scommettere sul risultato di una partita di calcio, ma sia guidato da uomini che donne illuminati dalla luce di una libreria che in un piovosa domenica sera di inizio autunno offre un sorriso di positività a chi si era perso nel buio e nel freddo di una società in decadenza.

Alfredo Sorbello

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