II Meeting della comunicazione radiofonica

Posted by on Apr 4th, 2015 and filed under News, Recensioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Comunicazione: dal latino cum (con) e munire (legare), utilizzato anche nella forma communico (mettere in comune) è questa la definizione che ne da Wikipedia, la libera enciclopedia on line diventata in questo periodo di ispirazione multimediale una delle più citate fonti esplicative. Quando si parla di comunicazione, però, non basta attingere al significato originario, il discorso è vasto e variegato e se declinato in una delle sue forme artistiche più conosciute “la comunicazione radiofonica” può dar vita a vivaci esperienze di confronto e dibattito su una delle realtà mediatiche più affascinanti degli ultimi decenni, ed è proprio questo l’argomento di cui si parlerà nel II Meeting della comunicazione radiofonica, che si terrà il prossimo 17 Aprile presso i Viagrande Studios di Viagrande, appuntamento che, alla sua seconda edizione, vedrà coinvolti in un interessante scambio di opinioni speakers, giornalisti, editori, tecnici e tutti gli esperti del settore “radio” per dar vita ad un dialogo costruttivo sui temi più interessanti, sulle evoluzioni

Siamo riusciti, a questo proposito, ad interpellare Daniele Lo Porto giornalista di enorme pregio per la stampa siciliana, segretario di Assostampa e attualmente direttore del Sicilia Journal una delle testate on line più attive nel territorio siculo. A quest’uomo che ha vissuto con la propria esperienza l’influenza dei media sulla carta stampata abbiamo chiesto:

Lei è testimone del processo di cambiamento mediatico dalla carta stampata al proliferare dei giornali on line quali sono le maggiori differenze che ha riscontrato tra le due realtà?

Il cambiamento è di tipo epocale, quando ho cominciato l’attività giornalistica da collaboratore, intorno alla fine degli anni 80, la carta stampata era padrona incontrastata dell’informazione e quindi ritenuta la fonte più attendibile in una realtà in cui, la concorrenza da parte della tv era limitata per lo più al monopolio RAI e a qualche altra emittente. La crescita della televisione, e il passaggio di alcuni programmi radio, da contenitori puramente d’intrattenimento musicale a diffusori di informazione, hanno portato a far perdere potere alla carta stampata, basti pensare che si è cominciato ad assistere alla scomparsa dei giornali del pomeriggio. Adesso assistiamo ad una “seconda grande rivoluzione” l’on line ha interamente stravolto il mercato della carta stampata e non è un caso che alcuni dei più importanti giornali nazionali ma anche dei locali in questo periodo stiano registrando il minimo storico di stampa e di copie vendute degli ultimi cinquant’anni. L’on line ha inoltre fortemente ridimensionato il mercato dell’emittenza televisiva e probabilmente anche di quella radiofonica, sovvertendo i tempi e i ritmi dell’informazione canonica e sconvolgendo le abitudini dei fruitori. Si può dire che l’informazione ormai “ti insegue e ti raggiunge in qualsiasi istante della giornata grazie anche alle nuove tecnologie come smartphone e tablet”.

Viene spesso descritto come un professionista attento e sempre pronto a condividere ed insegnare ciò che sa a chiunque avesse voglia di avvicinarsi a questo mondo: che consiglio si sente di dare, quindi, a chi muove i primi passi nella realtà giornalistica?

Il consiglio è quello che do anche ai miei giovani collaboratori, di avvicinarsi a questa professione con grande passione e con lo spirito di migliorarsi ma anche con la consapevolezza che il periodo di crisi che stiamo attraversando e l’adeguamento tecnologico hanno di fatto ridotto i margini di occupazione. Qualche anno fa per un servizio televisivo di un minuto e mezzo sarebbero state impiegate quattro persone tra giornalisti, cameraman e tecnici, adesso con le nuove tecnologie si è ridotto il numero delle persone che servirebbero per lo stesso tipo di lavoro. Ad un giornalista vengono, quindi, richieste competenze anche di carattere tecnologico, non basta più “saper scrivere” . Al giorno d’oggi basta a volte uno smartphone per creare qualcosa di buono ma bisogna anche saper escogitare prodotti nuovi, originali e di qualità sfruttando queste tecnologie. Un discorso simile a quello delle radio e delle web radio, che si presentano come mezzi dall’approccio comunicativo immediato ma è importante ricordare,anche, che non basta un cellulare di ultima generazione o un copia/incolla per far notizia, c’è bisogno sempre di una competenza umana che sfrutti le possibilità d’immediatezza che queste nuove tecnologie appunto ci offrono.

C’è una tematica in particolare che le è più cara, di cui le piacerebbe disquisire con i suoi colleghi durante il Meeting, che possa essere da sprono per migliorare la realtà giornalistica, radiofonica e di comunicazione, in generale, presente attualmente in Sicilia?

L’aspetto che mi piacerebbe approfondire è la capacità di essere adeguatamente preparati quando si gestisce un mezzo. Un tempo vi erano dei filtri che facevano una sorta di selezione naturale e chi si avvicinava al mezzo di scrittura piuttosto che alla televisione aveva sempre dei riferimenti e nelle redazioni anche degli insegnamenti , ora con la degenerazione del web i tempi sono cambiati. Un criterio in assoluto che non condivido è quello di “celerità della pubblicazione della notizia” che non considero attendibile come criterio. La velocità di trasmissione di una notizia, non può essere ritenuto un elemento qualificante di un giornale on line. La notizia va sempre verificata e approfondita mentre adesso, spesso, si assiste ad una prevalenza della notizia in quanto tale ma mancante del commento, dell’analisi e della critica. Stiamo attraversando una fase in cui, a volte, per disattenzione o per velocità nel passaggio delle informazioni si assiste a disattenzioni che spesso finiscono col mettere a rischio i dati sensibili dei protagonisti delle vicende riferite e non adeguatamente riportate. Il mero copia/incolla quindi non può essere un valore nel fare giornalismo si deve essere sempre attenti a come lo si usa, a ciò che si riporta e ad una corretta e attendibile verifica delle fonti e della veridicità della notizia in sé.

AnnaMaria Mignosa

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