Peter Pietra Linea Blu

Posted by on Nov 25th, 2012 and filed under Libri. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Peter Pietra Linea Blu

Linea B ripercorre le ventidue fermate dell’omonima linea metropolitana romana. Un’unica voce narrante fa da sfondo a un intreccio che troverà parzialmente soluzione solo nel finale.

Il crudo realismo dell’opera porta fino alle sue estreme conseguenze con una narrazione serrata e ansiogena. Lo stesso si scontra con una introspezione accesa e sempre presente, capace di mettere in discussione alcuni punti fermi dei protagonisti in questione: Claudio, Pietro, Mario, Carla e Giulia.

Personaggi vividi e a tratti increduli vivono storie a metà tra il surreale e il quotidiano, frantumando l’unità di tempo e di luogo. Il prima è in coda al dopo e gli spazi di un inconscio infinito sono infiniti intrecci di possibilità e impotenza, ma mai di necessita.

La parola, in alcuni passi, si fa digitale, creando diversi e alternativi palcoscenici interiori che chiunque, se ben disposto, può sperimentare nel suo intimo. Momenti di ilarità e scene pittoriche comiche e “romanesche” allietano la lettura, polemizzano e dissacrano i capisaldi della società attuale.

Alcuni estratti:
“Viveva in un ginepraio di contraddizioni e soliti quanto claudicanti stati d’animo, come ogni giorno, senza alcuna premura o lusinga. Non a caso dopo cena aveva estratto dal microonde con inedita cura l’abituale calzone cotto e funghi, surgelato e scontato al trenta. Con una siringa bianca come la neve d’agosto prima di sciogliersi sull’estremo lembo dell’Appennino ligure, aveva iniettato all’interno dello spocchioso pasto, ancora ribollente di mozzarella di bufala campana, un mix gassoso di elio e vapore acqueo.
Con le mani sul tavolo, poggiate su solidi polsi e poste larghe quanto le imponenti spalle, attendeva come un bambino dispettoso il momento giusto. Era ora.
Aprì l’armadietto posto dinanzi la sua mente, afferrò la bottiglietta di ghiaccio spray, strategicamente traslocata dal ripostiglio in quel luogo sicuro e asciutto qualche minuto prima, se la portò alla bocca e simulando un benaugurante bacio, lungo e appassionato, fece pressione sul grilletto”.
“Raggiunse il solito gruppetto, con le chitarre il pallone e la radiolina, e il vino, le birre, le canne, le fiche, i caschi, la pochette nere con all’interno i profilattici ai frutti tropicali, le sigarette quante sigarette, tantissime, i libri, innumerevoli, innumerevoli cagate, le pascmine o come cazzo si chiamano, il calciomercato, ragazzi mai dimenticarsi del calciomercato, le canzoni di De Andrè, i fazzoletti Tempo o Scottex, confezioni simili, quantitativi non quantificabili. I discorsi impegnati a impegnarsi a fracassartelo, quelli che volevano cambiare il mondo come Gino Paoli, le sciarpe leggere colorate di tinte sgargianti sono le pashmine? I teli, i panini, i film. Le critiche cinematografiche. Quelle oggettive.
Poggiatosi con le spalle al tronco della quercia secolare, accese una sigaretta e cominciò a osservare l’animata compagnia. Gli arrivò l’ennesima birra, se la tracannò in due tranches.
Intanto un uomo inespressivo lo fissava ininterrottamente senza proferire alcunché. Poteva avere la sua età a circa cinque metri di distanza. Altra birra, altra sigaretta, stesso tronco, stesso uomo inespressivo di fronte. Si decise.
«Ci conosciamo?» Domandò.
«Veramente sto a venne er fumo» rispose l’inespressivo con accento autoctono”.

Vai al sito
http://www.akkuaria.org/peterpietra/

Comments are closed

È vietato l'uso delle immagini e dei testi non autorizzato.
© 2016 Associazione Akkuaria
Associazione Akkuaria Via Dalmazia 6 - 95127 Catania - cell 3394001417
Registrata Ufficio Atti Civili di Catania il 3 maggio 2001 al n.ro 6010-3 - C.F. 93109960877
scrivi a: veraambra@akkuaria.com