Continua il successo del libro “Papà di Pascoli non era commestibile”

Posted by on May 26th, 2014 and filed under Akkuaria, News. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Sabato 10 maggio al Liceo Regina Elena di Acireale è stato presentato il libro di Tino La Vecchia Il Papà di Pascoli non era commestibile, per il professore catanese si è trattata di un’altra tappa fondamentale che ha ribadito il successo e i consensi ottenuti dal suo bel romanzo.

La presentazione del libro, pubblicato da Akkuaria nel 2013, è stata avviata dal Dirigente Scolastico, professore Sebastiano Raciti, che si è a lungo soffermato sull’alto valore pedagogico dell’opera, sottolineando che il suo autore, per alcuni anni, è stato docente presso il Liceo di Acireale.

Brillante e attento relatore del romanzo è stato il professore Orazio Caruso che ha spiegato con dovizia di particolari al numeroso pubblico presente in Aula Magna i passi più significati del libro.

Come ha evidenziato il suo relatore, il Papà di Pascoli non era commestibile è un romanzo autobiografico un po’ particolare e assai originale.

Tino La Vecchia riesce a parlare del complesso mondo scolastico nella doppia veste di studente e di insegnante e lo fa utilizzando un linguaggio scorrevole, stilisticamente molto elegante, ironico e di facile lettura.

Ma il libro non parla solo di scuola, attraverso i vari episodi narrati comunica ai lettori diversi messaggi, tutti interessanti e tutti degni di riflessione.

L’antefatto è costituito da un incontro casuale che l’autore ha avuto con una sua ex studentessa, il pretesto per azionare la macchina dei ricordi.

Ma dopo i primi cinque brevi capitoli introduttivi, che tracciano le principali linee pedagogiche del Tino La Vecchia docente, inizia il vero racconto in cui sono narrati episodi di grande bellezza, alcuni dei quali davvero commoventi.

L’infanzia travagliata del suo autore, le difficoltà ad instaurare un rapporto comunicativo con i genitori, le peripezie vissute per poter continuare a studiare, l’ottusità di alcuni docenti, la cattiveria del mondo, il costante tradimento di un falso amico e la forza d’animo per perseguire gli ideali e i valori che ne hanno contrassegnato la vita.

Il libro ci offre una spaccato storico dei primi anni Sessanta fin a oggi di gran pregio, del resto la padronanza storica che l’autore dimostra di avere dei fatti degli avvenimenti è davvero di primissimo livello.

Affascinante, nostalgica e colorita la descrizione della sua Catania, una città che non c’è più travolta dalla crisi di valori che ha investito l’intera umanità.

Di grande interesse sociologico il capitolo intitolato Comunista, fascista, democratico, liberale in cui il professore catanese riesce a cogliere la situazione politica e sociale del nostro Paese.

Divertentissimo il capitolo Francesca, il mare e le onde, in cui l’autore sciorina una piacevole e sottile ironia esaltandone i contenuti.

Il Papà di Pascoli non era commestibile è un libro che emoziona, come ha sottolineato la Preside Marisa Indelicato che ha preso la parola facendone risaltare alcuni passi, è un libro che contemporaneamente riesce a suscitare diversi sentimenti, dal sorriso allegro, fino alla pura commozione.

L’autore, rispondendo ad alcune domande degli studenti presenti in sala, ha messo in rilievo che il suo romanzo è promotore di quattro messaggi fondamentali:

1) La scuola è migliorabile, l’insegnamento è un’alta missione e non un impiego qualunque, quindi il compito dei docenti è di alta responsabilità.

2) Nonostante la costante piaga del precariato bisogna credere nella scuola e cercare di migliorarsi per migliorare la società.

3) Nella vita non bisogna mai mollare. L’autore è riuscito a superare momenti di grande difficoltà, ottenendo prima il diploma in Chimica industriale e poi, addirittura due Lauree, una in Filosofia e l’altra in Lettere.

4) Bisogna avere dei valori guida e non perderli mai di vista, al costo di rinunce e sacrifici.

Per Akkuaria, e per la responsabile Vera Ambra che era presente in sala, il libro di Tino La Vecchia costituisce un ulteriore successo al già brillante catalogo editoriale.

L’autore, che oltre a questo romanzo vanta altre pubblicazioni e di certo pubblicherà ancora, forse si è accostato tardi alla letteratura, ma se dovesse continuare sulla scia del Papà di Pascoli non era commestibile non è azzardato supporre che il suo nome potrebbe varcare con costanza gli angusti confini provinciali.

Maria Consoli

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