Nella splendida e suggestiva cornice di Palazzo Vigo a Torre Archirafi, affacciato sul mare e intriso di storia, si è tenuta il 30 luglio 2025 l’inaugurazione di una manifestazione culturale dedicata al Maestro Tino Barresi, figura centrale del panorama artistico siciliano contemporaneo.
L’iniziativa, organizzata con il patrocinio del Comune di Riposto e promossa con passione e rigore dall’Associazione Akkuaria, ha avuto come conduttrice e anima dell’evento la scrittrice e presidente Vera Ambra, che ha saputo orchestrare con sensibilità ogni momento della serata, restituendo dignità e rilievo a un artista la cui opera affonda le radici in una lunga e articolata esperienza di vita.
La manifestazione è stata aperta con una performance evocativa degli allievi del corso “Danza Ricerca Creazione” condotto dal maestro José Adornetto, dove i danzatori Giosetta Vasta, Antonino Vento e Fiorentina Pascaru hanno dato corpo e gesto a quell’energia creativa che caratterizza l’universo pittorico e spirituale di Barresi. Un’interpretazione coinvolgente, simbolica, che ha dialogato idealmente con la pittura del Maestro, facendone vivere l’essenza nello spazio scenico.
Numerose le presenze istituzionali che hanno portato il loro saluto, a dimostrazione della forte rete culturale e associativa del territorio. Il dott. Francesco Camarda, in duplice veste di Presidente del Lions Club Giarre-Riposto e Consigliere Comunale, ha sottolineato l’importanza di iniziative che valorizzano il patrimonio umano e artistico locale. A lui si sono affiancate le voci di Maria Privitera (Presidente FIDAPA Giarre-Riposto), Maria Torrisi (Presidente AIMC Giarre), Maria Bechini (Presidente UniTre Giarre-Riposto), Tiziana Patanè (Presidente SiciliAntica Giarre/Mascali/Riposto) e Alfina Spinella (Presidente Passeggiata Letteraria Ripostese), ognuna testimone dell’impegno femminile nella promozione della cultura, del pensiero e della memoria collettiva.
La serata è stata impreziosita dall’intervento musicale del Maestro Salverico Cutuli, virtuoso della fisarmonica, compositore e musicista catanese. Con le sue note, ha saputo trasportare il pubblico in un viaggio emozionale che dalle atmosfere bohémien della Parigi degli artisti è approdato alla solarità della tradizione siciliana, fino a toccare le colonne sonore dei grandi film internazionali. Un ponte musicale che ha unito idealmente il mondo di Barresi alla grande storia dell’arte e della cultura europea.
Tra i momenti più sentiti, l’intervento di Mirella Di Pino, Presidente della FIDAPA Porto dell’Etna, che ha ricordato con profondo affetto l’amica e collega Maria Caserta, autrice del volume “L’Arte come Cammino”, dedicato all’universo espressivo del Maestro Barresi. Il libro viene presentato come un’opera di testimonianza e analisi, che restituisce la dimensione spirituale, umana e artistica del pittore. Di Pino ha messo in luce l’ampiezza tematica della sua opera, che spazia con naturalezza da ritratti intensi a nature morte colme di poesia, passando per rivisitazioni colte – come i celebri girasoli di Van Gogh – e rappresentazioni del quotidiano, trasfigurate dal colore e dalla luce.
Commovente è stato il ricordo di Francesco Di Pino, sindaco storico di Riposto e zio della relatrice, ritratto da Barresi in una statua bronzea collocata nel Municipio cittadino. Un gesto d’arte che diventa omaggio affettivo e memoria pubblica.
Il direttore artistico dell’Associazione Akkuaria, Salvatore Barbagallo, ha contribuito con una lettura più tecnica e critica del lavoro di Barresi, rilevando come le sue opere si collochino su più registri: dall’omaggio al post-impressionismo di Van Gogh, alle incursioni nel surrealismo simbolico, dove figure come cavalli antropomorfi abitano sogni e visioni, fino a opere che rispecchiano l’astrattismo geometrico, il futurismo e il post-cubismo, in un linguaggio personale sempre coerente.
Tra gli interventi più ricchi di suggestione, quello della prof.ssa Nunzia Alicata, docente di Storia dell’Arte, che ha tracciato un ritratto profondo del Maestro Barresi come precursore dell’arte immersiva, capace già in anni lontani di creare performance site-specific nei boschi di Linguaglossa e Fiumefreddo, molto prima che queste espressioni divenissero mainstream. Per Alicata, l’arte di Barresi non è mai solo forma, ma esperienza totale, che coinvolge l’osservatore attraverso suono, tatto, visione, memoria e persino gusto, come accade nella sua cucina, considerata parte della sua poetica creativa.
L’intervento ha toccato anche la dimensione pedagogica e sociale dell’artista, sottolineando la sua capacità di rimanere bambino, aperto alla meraviglia e alla sperimentazione, come teorizzato da Kandinsky. Un’infanzia vissuta nei vicoli, a contatto con la materia e la realtà, ha forgiato un artista capace di vedere “oltre” e trasformare tutto in arte: il gesto, la parola, la pietra lavica, la terra.
La lettura di alcuni brani tratti dal libro di Maria Caserta, affidata alle voci di Laura Sorbello, Linda Marondoli e Alessandro Papa, ha dato ulteriore intensità emotiva alla serata, restituendo immagini e parole di una vita segnata dall’urgenza creativa e dalla volontà di lasciare un’impronta vera e indelebile.
A chiudere la serata, la presentazione della mostra personale di Tino Barresi, curata dal prof. Vincenzo D’Arrò, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, che ha messo in luce l’evoluzione stilistica e concettuale dell’artista. Dalla pittura alla scultura, dall’incisione alla scrittura, Barresi si muove con disinvoltura tra linguaggi differenti, sempre alla ricerca di un codice espressivo autentico. La sua arte è viscerale, dinamica, mai assoggettata alle mode, e si distingue per l’intensità cromatica che trasforma ogni tela in un melodico paesaggio dell’anima.
L’amministrazione Comunale di Riposto ha consegnato una targa di ringraziamento a Tino Barresi ed è stata consegnata dall’Assessore Lucilla Auditore-
Come un fiume in piena, la creatività di Tino Barresi rompe gli argini del prevedibile per abbracciare ciò che è essenziale, spirituale, libero. Le sue opere sono pagine di vita, icone di memoria collettiva, specchi interiori in cui si riflette non solo l’artista, ma anche lo spettatore che le attraversa.





