Viaggio Tra le vie dell’Arte – XIX edizione

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Viaggio tra le vie dell’Arte è un progetto di convivialità per l’arte e principalmente per festeggiare la nostra Associazione, in cui principalmente opera la passione per le arti, l’amicizia, la gioia di condividere un tempo comune, lo stare insieme, il conoscersi e la possibilità di dialogare fra persone che amano comunicare.
In questo quasi ventennio gli appuntamenti si sono svolti in diverse città d’Italia. Un viaggio che, di anno in anno, ha portato Akkuaria a percorrere le diverse vie dell’arte, senza perdere mai di vista la terra che l’ha vista nascere e crescere: la Sicilia.
 Johann Wolfgang von Goethe, ancora pieni gli occhi e il cuore dal fascino esercitato su di lui dalla Sicilia, compose la canzone di Mignon inserita nella sua opera «Wilhelm Meister, dove si legge: «Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn, im dunklen Laub die Goldorangen glühn…[…] Dahin, dahin, möcht’ ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn! Conosci il Paese dove fioriscono i limoni, nell’oscuro fogliame ardono arance dorate…[…] Lì, proprio lì vorrei andare con te, o mio amato!
E nell’opera Viaggio in Italia scrive: «L’Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell’anima: qui è la chiave di tutto” (Johann Wolfgang von Goethe, Palermo 13 aprile 1787).

Tra l’arte e la cultura Akkuaria intreccia il gusto di combinare gli aspetti più intriganti di quel mondo che una volta era appannaggio solo di pochi ma che oggi vibrava per tutti. Infatti, abbiamo intrapreso, attraverso varie forme di sperimentazione in cui si propone la creatività artistica in un equivalente mondo, visto con gli occhi di chi sa recepire il gioco delle molecole intessute nella trama elegante della ragnatela di Akkuaria.

Ieri, oggi, domani. Il tempo che fu e quello che sarà vuol essere soprattutto un omaggio dedicato alla memoria degli illustri artisti siciliani del nostro passato, e di cui in tutti questi anni ce ne siamo occupati, tra questi Antonio Corsaro, un “Prete scomodo”, lo scultore Emilio Greco, la grande Rosa Balistreri, e altri ancora che sono stati le colonne portanti di Akkuaria: il filosofo Fortunato Pasqualino, i poeti e scrittori Benedetto Macaronio e Pino Amatiello, lo scultore Pippo Failla, l’avvocato Giuseppe Schillaci in arte Sòstene, tutte persone accomunate dal grande amore per la nostra terra natia, per questo voglio ricordare brevemente alcuni di loro, attraverso le loro stesse parole.

Emilio Greco

Scriveva Emilio Greco
scultore e letterato (Cata-nia 1913 – Roma 1995)

«Lavorare creativamente è un esorcizzare la morte ed è l’unica cosa che possa allontanare da noi la sua ossessione, altrimenti, a una certa età, questa idea insiste e distrugge la gioia di vivere… E più oltre: Io sono convinto che l’arte sconfigga la morte. Per il resto mi sgomenta il pensiero che l’opera dell’uomo muoia e la materia si trasformi continuamente… Esiste un tempo per la vita ed è molto breve per chi non ha la speranza dell’al di là»….

Fortunato Pasqualino
intellettuale, giornalista scrittore e filosofo (Butera 1923- Roma 2008)

«Sopra tutta la miseria, anzi nel cuore della stessa disperazione, c’è un qualcosa di superiore alle grandi negatività che possono sopraffarci e al di sopra ancora dell’ultimo strato dell’ultima tragedia brilla sempre la fiammella della speranza e della fiducia. Più forte della forza delle cose che inducono a disperare… e dal cieco concimaio che produce e lascia morire indifferentemente erbe buone ed erbe cattive, mi fu concesso di tentare ancora l’ipotetico Tu divino della preghiera».

Pino Amatiello Poeta, scrittore, saggista (Sciacca nel 1938, Roma 2007)

«Sono vissuto con un’inguaribile nostalgia della mia terra, ma anche con l’angoscia dell’esule di non essere riconosciuto dalla madre o dal padre. Vecchi si è quando non si è più curiosi e non si è più innamorati».
Questo sognatore e cavaliere delle nuvole soleva affermare negli ultimi suoi anni: «Questo nostro tempo è tempo di reality, questo nostro tempo purtroppo non è tempo di riflessioni, di meditazione, di raccoglimento, di silenzio e non è neppure tempo di pace».

Vera Ambra

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