L’Aida ha il pregio di stupire sempre

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L’allestimento proposto da Gianfranco De Bosio è ormai più che collaudato. Ha il pregio tuttavia di stupirci sempre.
Ci stupisce perché riesce a farci vivere nell’ambiente dell’antico Egitto, quello che abbiamo studiato nei libri di storia e magari sulla Bibbia.
Ci stupisce perché pur nella sua maestosità non si abbandona ad iperboliche manifestazioni di sfarzo cadendo così nella trappola dell’ovvio e della grossolanità. Le scene sono raffinate e di buon gusto. I movimenti di massa sono ben studiati anche se qualche movenza, può sembrare superata.

Aida è ben interpretata dalla cantante Monica Zanettin, con una voce fluida, ha saputo accentuare i momenti di maggiore drammaticità. Decisamente una prestazione che ha saputo far vibrare le corde emotive dell’ascoltatore. Non da meno è stata Olesya Petrova nel ruolo di Amneris. Ha saputo risolvere i momenti più intensi della sua parte con un cantato possente e omogeneo che ha dato rilevanza al personaggio.
Gaston Rivero, interpreta Radames. Seppur incerto nei primi due atti, forse a causa dell’emozione, riesce ad essere più sicuro nel terzo e quarto atto, dando dignità al personaggio.
Ambrogio Maestri domina la scena in un possente Amonasro.
Tra i personaggi troviamo pure Rafat Siwek con un Ramfis che sa padroneggiare la sua parte, e altrettanto bene si può dire della cantante Marina Ogiinel nel ruolo della Sacerdotessa. Anche Ugo Guagliardo nel ruolo del Re, ha fornito una discreta prestazione.
Un plauso meritato ai primi ballerini Petra Conti, Alessia Gelmetti, Davit Galstyan, Alberto Ballester, che hanno dato un contributo notevole alla parte spettacolare dell’opera, con squisita classe nei movimenti, grazie anche alle coreografie di Susanna Egri.
Il maestro Andrea Battistoni con una concertazione degna di nota riesce a dare ampio respiro ad un sinfonismo presente nell’opera in più momenti e riesce sottolineare i momenti più drammatici.
Degno di nota infine, il coro preparato dal Maestro Vito Lombardi.
Serata felice, dunque, e meritati applausi per tutti.

Alessandro Scardaci

Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona.
Repliche: 3, 6, 8, 13, 16, 20, 24, 27 agosto, ore 20.45
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