È il caso di Alessandra Felli

Posted by on Jun 20th, 2016 and filed under Akkuaria, News. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Tempo fa, parlando con un’amica, riflettevo su che cosa abbia la capacità di resistere al tempo. Un film, un disco, un libro…
… Ecco, un libro. Ci sono opere letterarie che dopo qualche anno sono illeggibili, in quanto figlie del periodo in cui sono state realizzate. Hanno il fiato corto: le riprendi in mano e dici come sono superate, tanto sono confinate dentro un sentire momentaneo e superficiale. Sono quei libri che anche se li presti, non ti curi che ti vengano restituiti, anzi, stiano pure nella libreria dal nuovo proprietario. 
Poi ci sono i libri che se li leggi tra cent’anni – io non potrò ma è per esemplificare – saranno ancora attuali, ti diranno cose, ti emozioneranno, ti faranno pensare, ridere e piangere.
Nella mia percezione, questi libri  hanno un nome preciso: classici.
È il caso delle poesie di Alessandra Felli, raccolte nel volume Io confesso.
Attacchi a leggerle e ti ritrovi in universo viscerale, dove il dolore e la gioia, la carne e lo spirito, creano trame decise e forti. Alessandra Felli non è la poetessa dei toni ineffabili, evanescenti, stilnovistici come noi uomini erratici e crepuscolari tentiamo erroneamente di fissare la donna e la donna che fa versi.
Qui tutto è plastico, materico, sbalzato a caldo, nelle immagini e nel lessico.
Posso dire che per intensità e compiutezza, le poesie di Alessandra Felli mi ricordano il passo chiaro e insieme  corrusco dei lirici greci? E, viaggiando nel tempo, sento la voce di Sylvia Plath? Esagero? Provate a leggerla.
Entrerete in un mondo altro – devoto al dio Eros – pieno dell’inarrestabile curiosità per la vita, della capacità di ricominciare, reinventandosi sempre. Il tutto raccontato con un respiro dolente e prezioso che è la cifra degli spiriti eletti.
Si vola in alto con Alessandra Felli, anche quando il punto di partenza  può essere l’abisso.

Carlo Lottek Landriscina

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